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Beatitudine,
Cari Fratelli nell’Episcopato!
Sono lieto di accogliervi questa mattina, dando inizio ai lavori del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Greco-Melkiti. Ringrazio il Patriarca, grande amico, Sua
Beatitudine Youssef Absi, per le parole che mi ha rivolto.
Avete chiesto di poter celebrare la vostra convocazione annuale a Roma, presso le tombe dei santi Apostoli Pietro e Paolo, e a quelle di molti martiri che hanno dato la vita per fedeltà al Signore
Gesù. Abbiamo bisogno della loro intercessione, perché anche nel nostro tempo, in società che alcune analisi definiscono “liquide”, con legami leggeri che moltiplicano le solitudini e l’abbandono dei più fragili, la comunità cristiana abbia il coraggio di testimoniare il nome di Cristo, autore e perfezionatore della nostra fede. Tra i Successori di Pietro sono annoverati anche alcuni nati in Siria, e questo ci fa sentire da un lato il respiro cattolico della Chiesa di Roma, chiamata a presiedere nella carità e ad avere la sollicitudo Ecclesiarum omnium, e dall’altro ci fa andare pellegrini nella terra ove alcuni di voi, iniziando dal Patriarca Youssef, sono Vescovi: l’amata e martoriata Siria.
I drammi degli ultimi mesi, che tristemente ci costringono a volgere lo sguardo all’est dell’Europa, non ci devono far dimenticare quello che da dodici anni si consuma nella vostra terra.
Io ricordo, il primo anno di pontificato, quando era preparato un bombardamento sulla Siria, che abbiamo convocato una notte di preghiera, qui, in San Pietro, così anche c’era il Santissimo Sacramento e la piazza piena, che pregava. C’erano anche dei musulmani, che avevano portato il loro tappeto e pregavano con noi. E lì è nata quell’espressione: “Amata e martoriata Siria”. Migliaia di morti e feriti, milioni di rifugiati interni e all’estero, l’impossibilità di avviare la necessaria ricostruzione. In più di una occasione mi è capitato di incontrare e sentire il racconto di qualche giovane siriano giunto qui, e mi ha colpito il dramma che portava dentro di sé, per quanto ha vissuto e visto, ma anche il suo sguardo, quasi prosciugato di speranza, incapace di sognare un futuro per la sua terra. Non possiamo permettere che anche l’ultima scintilla di speranza sia tolta dagli occhi e dai cuori dei giovani e delle famiglie! E rinnovo quindi l’appello a tutti coloro che hanno responsabilità, dentro il Paese e nella Comunità internazionale, perché si possa giungere ad una equa e giusta soluzione al dramma della Siria.
Voi Vescovi della Chiesa greco-melkita siete chiamati a interrogarvi sul modo in cui, come Chiesa, portate la vostra testimonianza: eroica sì, generosa, ma sempre bisognosa di essere posta
alla luce di Dio perché sia purificata e rinnovata. Ecclesia semper reformanda. Siete un Sinodo, per quelle caratteristiche che vi sono state riconosciute come Chiesa Patriarcale, ed è necessario che vi interrogate sullo stile sinodale del vostro essere e agire, secondo quello che ho chiesto alla Chiesa Universale: la vostra capacità di vivere la comunione di preghiera e di intenti tra voi e con il
Patriarca, tra i Vescovi e i presbiteri e i diaconi, con i religiosi e le religiose, e con i fedeli laici, tutti insieme formando il Popolo santo di Dio.
Siete giustamente preoccupati della sopravvivenza dei cristiani nel Medio Oriente – anche io: è una preoccupazione! –, istanza che condivido pienamente; e d’altra parte da decenni ormai la presenza della Chiesa Melkita ha una dimensione mondiale. Il patriarca mi chiedeva di ordinare vescovi da tante parti: esistono eparchie per l’Australia e l’Oceania, negli Stati Uniti e nel Canada, in Venezuela e Argentina, soltanto per citarne alcune; e molti sono i fedeli anche in Europa, per quanto essi non abbiano ancora avuto la possibilità di essere riuniti in circoscrizioni ecclesiastiche
loro proprie. Questo aspetto rappresenta senza dubbio una sfida, ecclesiale ma anche culturale e sociale, non senza difficoltà e ostacoli. Al contempo è anche una grande occasione: quella di
rimanere radicati nelle proprie tradizioni e origini, aprendovi però all’ascolto dei tempi e dei luoghi
in cui siete disseminati, per rispondere a quello che il Signore chiede oggi alla vostra Chiesa.
All’interno del Sinodo, vi incoraggio a esercitare le vostre competenze con tanta saggezza:
so che sono avviate riflessioni in alcune Chiese Orientali circa il ruolo e la presenza dei Vescovi
emeriti, specie quelli con più di ottanta anni, che in taluni Sinodi sono un numero consistente. Un
altro capitolo è quello delle elezioni dei Vescovi, per le quali vi prego di riflettere sempre bene e di pregare lo Spirito Santo perché vi illumini, preparando adeguatamente e con largo anticipo il materiale e le informazioni sui diversi candidati, superando ogni logica di partigianeria e di equilibri
tra Ordini Religiosi di provenienza. Vi esorto – e vi ringrazio per l’impegno che porrete in questo –
a far risplendere il volto della Chiesa, che Cristo si è acquistato con il suo Sangue, tenendo lontane divisioni e mormorazioni, che non fanno altro che scandalizzare i piccoli e disperdere il gregge a
voi affidato. Su questo mi fermo: state attenti al chiacchiericcio. Per favore, niente. Se uno ha una
cosa da dire all’altro, la dica in faccia, con carità, ma in faccia. Come uomini. La può dire in faccia da solo, la può dire in faccia davanti agli altri: correzione fraterna. Ma mai sparlare dell’altro con un
altro, questo non si fa. Questo è un tarlo che distrugge la Chiesa. Siamo coraggiosi. Guardiamo come Paolo ha detto in faccia a Giacomo tante cose. Anche a Pietro. E poi si fa l’unità, la vera
unità, tra uomini. Mandate via ogni sorta di chiacchiericcio, per favore. E poi il popolo si scandalizza: guarda i preti, guarda i vescovi, si spellano tra loro! Mi raccomando: quello che dovete dirvi, in faccia, sempre. Benedico di cuore ciascuno di voi e i vostri lavori sinodali. La Vergine Santa, Madre della Chiesa, vi accompagni. E vi chiedo la carità di pregare per me. Ne ho bisogno. Grazie!». - #carlomarinoeuropeannewsagency
lunedì 20 giugno 2022
Papa Francesco ha ricevuto in udienza i Membri del Sinodo della Chiesa Greco Melkita
lunedì 13 giugno 2022
Presentate Lettere Credenziali dell’Ambasciatore del Cile presso la Santa Sede
S.E. la Signora Patricia Araya Gutiérrez, Ambasciatore del Cile presso la Santa Sede è stata ricevuta da Papa Francesco il 13 giugno 2022, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Nata a Santiago del Cile il 5 novembre 1968, la nuova Ambasciatrice presso la Santa Sede è sposata ed è madre di tre figli.
Ha ottenuto la Licenza in Storia e Geografia presso la Universidad Metropolitana de Ciencias de la Educación, Santiago del Cile (1992). Successivamente ha proseguito gli studi presso l’Academia Diplomatica del Cile Andrés Bello (1996) e ha conseguito un Master in Politica Estera presso l’Instituto de Estudios Avanzados IDEA-USACH (2010).
Tra gli incarichi ricoperti vanno annoverati i seguenti: Ministero degli Affari Esteri (1998 – 2000); Ambasciata in Corea del Sud (2000 – 2002); Incaricato delle Relazioni con la Repubblica Popolare di Cina presso la Direzione dell’Asia Pacifico, MAE (2002 – 2004); Ambasciata in Malesia (2005 – 2010); Direzione degli Affari Europei, MAE (2010 – 2013); Ambasciata in El Salvador (2013 – 2018); Direzione dell’America del Nord, Centrale e Caraibi, MAE (marzo – giugno 2018); Capo di Gabinetto della Segreteria Generale di Politica Estera (2018 – 2020); Consigliere presso l’Ambasciata in Italia e presso la FAO, PMA, IFAD (da marzo 2020).
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#diplomaticcorrespondent
L’On. Félix Bolaños García in udienza dal Papa
Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata,
il 13 giugno 2022 l’On. Félix Bolaños
García
Félix Bolaños García (Madrid, 17 dicembre 1975), politico e
avvocato spagnolo, attuale ministro della Presidenza, Relaciones con las Cortes
y Memoria Democrática del Gobierno de España dal luglio 2021. In precedenza,
tra il 2018 e il 2021, è stato segretario Generale della Presidenza del Governo
della Spagna.
L'incontro è durato 50 minuti e l'incontro è stato definito
dal ministro "stimolante".
Secondo fonti della Moncloa, il ministro ha consegnato al Pontefice
una copia miniata di un estratto dalle Cantigas de Santa María, canti dedicati
alla Vergine ed eseguiti dalla cerchia di scrivani del re Alfonso X, al quale si
attribuisce la promozione della Scuola dei Traduttori di Toledo, espressione di
coesistenza delle tre religioni monoteiste. La riproduzione è stata realizzata
dagli studenti della Scuola Laboratorio di Legatoria Artistica del Patrimonio
Nazionale, creata per l'inserimento lavorativo di giovani disoccupati.
Félix Bolaños García ha anche regalato al Papa prodotti della campagna spagnola: lo
zafferano di Villafranca de los Caballeros (Denominazione di Origine La
Mancha), due bottiglie di olio d'oliva di due cooperative di Jaén e banane
coltivate sull'isola di La Palma, come gesto di riconoscimento al Santo Padre
per il comportamento esemplare e la solidarietà del popolo Palmero durante
l'eruzione del vulcano.
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giovedì 9 giugno 2022
S.E. il Signor Petr Fiala, Presidente del Governo della Repubblica Ceca ricevuto in Vaticano
Il giorno 8 giugno 2022 S.E. il Signor Petr Fiala, Presidente del Governo della Repubblica Ceca è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco.
I rapporti tra la Repubblica Ceca e il Vaticano godono di ottima salute e, in un momento tragico come quello che sta attraversando l’Europa con il conflitto in Ucraina si stanno tentando tutte le strade per giungere ad una pace duratura. La diplomazia vaticana è impegnata fortemente nella ricerca di una soluzione che allevi le sofferenze dei popoli.
Le foto sono copyright 2022 by Bohumil Petrík corrispondente dal Vaticano del Dennikstandard (per gentile concessione)
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giovedì 2 giugno 2022
Telegramma di Papa Francesco alla Regina Elisabetta II
Papa Francesco ha inviato oggi un telegramma alla Regina Elisabetta II per la Festa Nazionale e il Giubileo di Platino. Di seguito il testo del messaggio:
HER MAJESTY QUEEN ELIZABETH II BUCKINGHAM PALACE
LONDON
ON THE JOYFUL OCCASION OF YOUR MAJESTY’S BIRTHDAY, AND AS YOU CELEBRATE THIS PLATINUM JUBILEE YEAR, I SEND CORDIAL GREETINGS AND GOOD WISHES, TOGETHER WITH THE RENEWED ASSURANCE OF MY PRAYERS THAT ALMIGHTY GOD WILL BESTOW UPON YOU, THE MEMBERS OF THE ROYAL FAMILY AND ALL THE PEOPLE OF THE NATION BLESSINGS OF UNITY, PROSPERITY AND PEACE.
FRANCISCUS PP.
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sabato 7 maggio 2022
Papa Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Confederazione Elvetica
Nella mattinata del 6 maggio, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Confederazione Elvetica, S.E. il Sig. Ignazio Cassis, Nato a Sessa (CH) da genitori italiani, il padre Gino originario di Luino (VA) e la madre Mariarosa di Bergamo, all'età di 15 anni ha ottenuto anche la cittadinanza svizzera. Dopo gli studi in medicina all‘ Università di Zurigo (laurea nel 1987), si è specializzato in medicina interna e in prevenzione e salute pubblica. Dopo l’incontro con il Papa, S.E. Ignazio Cassis si è incontrato con Sua Eccellenza Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato, si è ricordato il generoso servizio della Guardia Svizzera Pontificia, nel giorno del giuramento delle nuove reclute. Papa Francesco nel suo discorso alla Guardia Svizzera Pontificia ha sottolineato:«Colgo l’occasione per ringraziare l’intero Corpo della Guardia Svizzera Pontificia per la
puntuale e preziosa collaborazione di ogni giorno, di cui sono diretto testimone. La Santa Sede conta su di voi! La Città del Vaticano è fiera della vostra presenza nel suo territorio!»
Photo by CarloMarino #carlomarinoeuropeannewsagencyOttime sono le relazioni bilaterali esistenti tra Santa Sede e Svizzera e si è rilevato con soddisfazione che il trasferimento a Roma
dell’Ambasciata svizzera presso la Santa Sede è segno della volontà di intensificare i contatti reciproci per favorire la collaborazione in settori di comune interesse, specialmente nell’ambito della
promozione della giustizia e della pace.
Nel prosieguo dei colloqui si è fatto riferimento alla guerra in corso in Ucraina e alle sue ripercussioni in Europa, con particolare attenzione alla situazione dei profughi e dei rifugiati ucraini
bisognosi di assistenza umanitaria.
CarloMarino
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mercoledì 4 maggio 2022
Udienza in Vaticano del premier giapponese
Il Papa ha ricevuto oggi in Udienza S.E. il Sig. Fumio Kishida, Primo Ministro del Giappone, e seguito. L’incontro con il primo ministro del Giappone è iniziato alle 8:20 ed è terminato alle 8:45.
Il Primo Ministro del Giappone ha regalato al Papa un "oggetto di porcellana, molto prezioso, molto delicato in una scatola grande." Il papa ha regalato vari documenti e un’opera in bronzo come simbolo della pace.
S.E. il Sig. Fumio Kishida ha successivamente incontrato l’Em.mo Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da S.E. Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, è stata espressa soddisfazione per la collaborazione bilaterale, evocando l’80° anniversario delle relazioni diplomatiche. In tale contesto, è stato rilevato e apprezzato il contributo della Chiesa cattolica in molteplici settori della società giapponese.
Nel prosieguo della conversazione, sono state affrontate tematiche di carattere internazionale, con un’attenzione particolare alla guerra in Ucraina, sottolineando l’urgenza del dialogo e della pace e auspicando, a questo fine, un mondo libero dalle armi nucleari.
All’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede « I Giubilei del ‘900»
Giovedì 12 dicembre 2024, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede si è tenuto il Convegno dal titolo:«I Giubilei del ‘900 e la cultur...
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Si è tenuta, il 16 settembre 2024, nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, sita presso il Palazzo della Cancelleria del Vaticano, la cerim...