giovedì 15 febbraio 2024
Visita in Vaticano e Italia del Primo Ministro Romeno
Il primo ministro della Romania Marcel Ciolacu è giunto oggi a Roma dove si tiene, alle ore 11:00, anche il Vertice intergovernativo Italia-Romania a Villa Doria Pamphilj.
In occasione della visita in Italia il primo Ministro ha ottenuto udienza dal Papa. L’inizio dell'incontro in Vaticano è avvenuto alle 8:45 e la conversazione è terminata alle 9:10.
Doni del Santo Padre:
Un bassorilievo in bronzo dal titolo “Accoglienza”; i volumi dei documenti papali; il Messaggio per la Pace di quest’anno; il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV ed il volume concernente l’Appartamento Pontificio delle Udienze, a cura della Prefettura della Casa Pontificia.
Dono del Primo Ministro:
Un quadro raffigurante i sette vescovi martiri beatificati da Papa Francesco nel 2019 e alcuni prodotti tipici romeni.
Carlo Marino
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lunedì 12 febbraio 2024
Il Presidente della Repubblica Argentina in Vaticano
Il Presidente della Repubblica Argentina Javier Gerardo Milei è giunto in Vaticano per l’udienza con Papa Francesco.
L’incontro ha avuto inizio alle 9:00 ed è durato fino alle 10:00.
Il Papa ha regalato a Milei: un medaglione in bronzo ispirato al Baldacchino di San Pietro;
i volumi dei documenti papali ed
il Messaggio per la Pace di quest’anno.
I doni del Presidente al Papa:
L’annullo filatelico dedicato dalle Poste argentine a Mama Antula;
una copia del documento con cui il Governo argentino accreditava Juan Bautista Alberdi come Encargado de Negocios presso il Papa (1854) e alcuni dolci tipici argentini.
#diplomaticcorrspondent
La Presidente della Tanzania in visita in Vaticano
La Presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan, prima donna presidente nella storia del Paese, oltre che la prima nell’Africa orientale, al potere dal 2021, ha incontrato, il 12 febbraio 2024, alle ore 8:00 Papa Francesco.
La conversazione con il Pontefice si è conclusa alle 8:25 e la Presidente è uscita alle 8:30.
Nel tradizionale scambio di doni il Santo Padre ha presentato alla Presidente una scultura in bronzo dal titolo “Dialogo tra generazioni”, i volumi dei documenti papali e
il Messaggio per la Pace di quest’anno.
La Presidente ha donato al Papa :
la riproduzione di una porta tipica di Zanzibar, opera di artigianato locale e una croce con una pietra di tanzanite.
#diplomaticcorrespondent
venerdì 19 gennaio 2024
Il Presidente della Colombia Petro in Vaticano
Oggi, 19 gennaio 2024, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Colombia Gustavo Francisco Petro Urrego.
Il Presidente della Colombia ha iniziato l’incontro con Papa Francesco alle 9:55 ed è uscito dallo SCV alle 10:35.
I Doni del Santo Padre per il Presidente:
Una fusione in bronzo raffigurante due mani che si stringono, sullo sfondo del colonnato di San Pietro, con una donna con bambino e una nave di migranti e la scritta “Riempiamo le mani di altre mani”;
I volumi dei documenti papali;
Il Messaggio per la Pace di quest’anno.
Il Presidente colombiano ha donato:
un poncho di artigianato colombiano;
Del caffè prodotto in Colombia.
CarloMarino
#diplomaticcorrespondent
Qasym-Jomart Kemelūly Toqaev ricevuto in Vaticano
Oggi, 19 gennaio 2024, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemelūly Toqaev.
L’incontro è iniziato alle 9:20 e il Presidente ha lasciato lo Stato della Città del Vaticano
alle 9:45.
Il Santo Padre ha donato al Presidente Toqaev:
una maiolica raffigurante una statua di San Pietro benedicente con sullo sfondo la cupola della Basilica di San Pietro; i volumi dei documenti papali;
il Messaggio per la Pace di quest’anno
Il volume su l’Appartamento Pontificio delle Udienze, a cura della Prefettura della Casa Pontificia.
I doni del Presidente:
Un mosaico raffigurante il Lago Karakol, in Kazakistan
Un’opera di artigianato del Kazakistan dedicata alla pace.
Nel corso degli incontri in Segreteria di Stato, è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni tra la Santa Sede e il Kazakhstan, con particolare riferimento alla mutua collaborazione nell’ambito del dialogo interreligioso.
CarloMarino
#diplomaticcorrespondent
martedì 16 gennaio 2024
L’ Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede in occasione della Mostra 道信 THESAURUM FIDEI ha offerto una Cerimonia del Tè
In occasione della mostra internazionale: “道信 THESAURUM FIDEI: Missionari martiri e cristiani nascosti in Giappone 300 anni di eroica fedeltà a Cristo” presso la Pontificia Università Urbaniana, l’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede ha offerto una Cerimonia del Tè (Chanoyu) conosciuta anche come la Via del Tè (Chado o Sado), la preparazione rituale di tè verde Matcha. Si tratta di un’occasione per portare agli ospiti godimento estetico, intellettuale e fisico nonché pace spirituale. Alla base della cerimonia c’è un rituale risalente al buddismo zen (cinese chan) con i quattro principi di armonia, rispetto, purezza e serenità. Dopo i saluti introduttivi del Magnifico Rettore della Pontificia Università Urbaniana e dell’Ambasciatore del Giappone presso la Santa Sede S.E. Akira CHIBA esperti della cerimonia del tè hanno spiegato il significato del rituale, importato dalla Cina insieme al tè verde fin dal XII secolo, e successivamente nipponizzato.
È stato un momento di grande partecipazione degli astanti che hanno potuto assaggiare il tè matca. A distanza di quasi cinque secoli è innegabile il valore storico, diplomatico e culturale dei processi di evangelizzazione cristiana in Oriente. La complessa configurazione politica che si consolidò in Giappone a partire dall’inizio del periodo Edo (1603-1868) portò alla chiusura del paese, al martirio dei missionari, all’espulsione degli stranieri e alla persecuzione dei cristiani. Nonostante le rigide proibizioni, il processo di evangelizzazione, iniziato da San Francesco Saverio, non si interruppe,
ma si trasformò, grazie ai fedeli e alle piccole comunità che continuarono a vivere e a tramandare la fede in Cristo, seguendo segretamente per oltre 250 anni gli insegnamenti evangelici.
Carlo Marino
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mercoledì 10 gennaio 2024
Dichiarazione dell'Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov
In una nota diffusa alla stampa, l’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov, a proposito dell’udienza di Papa Francesco al Corpo Diplomatico dell’8 gennaio ha dichiarato: «Abbiamo apprezzato molto le parole del Pontefice in occasione dell’udienza al Corpo Diplomatico per la presentazione degli Auguri per il Nuovo Anno, l’8 gennaio 2024. Il Santo Padre ha fatto riferimento alla situazione nel Caucaso meridionale e alla necessità di “favorire il ritorno degli sfollati alle proprie case in legalità e sicurezza e rispettare i luoghi di culto delle diverse confessioni religiose ivi presenti. Tali passi potranno contribuire alla creazione di un clima di fiducia tra i due Paesi in vista della tanto desiderata pace.” A tal proposito, ricordiamo il dolore dei 250.000 azerbaigiani rifugiati dall’Armenia e dei circa 750.000 azerbaigiani, sfollati interni dal Karabakh, per più di trent’anni costretti a vivere lontano dalle loro case. Il maggior ostacolo ancora oggi al loro ritorno nelle proprie abitazioni, in sicurezza, è la presenza delle mine antiuomo disseminate dagli occupanti durante tre decenni. Apprezziamo molto l’aiuto della comunità internazionale e di quanti ci supportino nella bonifica dei territori liberati, permettendo di pianificare una nuova vita di pace e convivenza al nostro popolo. Vorrei inoltre sottolineare che l’Azerbaigian, paese multietnico e multiconfessionale, ha sempre riservato massima attenzione alla tutela e al rispetto di tutte le religioni, alle quali sono riconosciuti medesimi diritti, ed è massimo l’impegno per la conservazione del patrimonio di tutte le religioni rappresentate e tutelate in Azerbaigian. Ci auguriamo che un accordo di pace tra Azerbaigian ed Armenia possa essere firmato al più presto, e che tutte le vie di comunicazione tra i due paesi possano essere aperte, così da permettere il ritorno dei rifugiati».
Carlo Marino
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