martedì 24 settembre 2024
Il Cardinale Zuppi ha preso la parola nel corso di un evento delle ambasciate di Polonia e Ucraina
Il 23 settembre 2024 si è tenuta presso il Complesso del Seraphicum in Roma la proiezione del film Szczedryk (Carol of the Bells) organizzata dalle Ambasciate di Polonia e di Ucraina presso la Santa Sede.
All’evento ha partecipato il Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, incaricato del Papa per trovare possibili vie di dialogo che aprano spiragli per la conclusione del conflitto in Ucraina.
Il Cardinale ha sottolineato che «La pace non è soltanto l’assenza della guerra, non è mai questo, la pace è imparare a rispettarsi, a essere se stessi, non più contro gli altri, ma insieme».
Carlo Marino
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giovedì 19 settembre 2024
Trent’anni di Rapporti Diplomatici tra Macedonia del Nord e Santa Sede
Il 21 dicembre 2024 ricorrono i trent’anni dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Macedonia del Nord e la Santa Sede. In occasione della Festa dell’Indipendenza macedone e del trentennale dei rapporti diplomatici con la Santa Sede, l’Ambasciatore della Macedonia del Nord S.E. Marija Efremova ha organizzato, presso la Basilica di San Bartolomeo in Roma, una Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
La Macedonia del Nord ha intrattenuto rapporti religiosi, basati su amicizia, comprensione e sostegno reciproco con il Vaticano, prima nel contesto della Federazione Jugoslava e dal 1994 come stato indipendente e sovrano. Il ricordo di Cirillo e Metodio, i fondatori della cultura e dell’alfabetizzazione slava, la cui permanenza a Roma nell’868 fu benedetta da Papa Adriano II, ha costituito sempre un importante collegamento con la Città Eterna. Dopo la visita di Papa Francesco, a maggio 2019, la partnership tra Vaticano e Macedonia del Nord è andata rafforzandosi.
Nel suo discorso S.E. Marija Efremova ha sottolineato la scelta occidentale del paese a livello internazionale, sia come membro della NATO, che come Stato candidato ad entrare nell’Unione Europea.
«Con la nostra Costituzione -ha continuato l’Ambasciatore - la Repubblica ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell’interdipendenza dei destini dei popoli, sempre nel presupposto rispetto reciproco, per garantire universalmente la pace, sviluppo e promozione dei diritti umani, contrastare le crisi umanitarie e aiutare chi soffre le ingiustizie della guerra»
Carlo Marino
#diplomaticcorrespondent
lunedì 16 settembre 2024
Celebrati in Vaticano i 203 anni d’Indipendenza dei Paesi Centroamericani
Si è tenuta, il 16 settembre 2024, nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, sita presso il Palazzo della Cancelleria del Vaticano, la cerimonia di commemorazione del 203^ Anniversario dell’Indipendenza delle Nazioni del Centroamerica. Il 15 settembre 1821 Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua ottennero l'indipendenza dall'Impero spagnolo. Numerose sono state le vicende storiche che hanno caratterizzato questi Paesi, riuniti per circa vent'anni nella Repubblica Federale del Centro America e poi dichiaratisi singoli Stati sovrani. L'indipendenza dall'Impero spagnolo non significò subito piena sovranità per questi cinque Stati che diedero vita alla Repubblica Federale del Centro America, inizialmente chiamatasi Province Unite dell'America Centrale, ispirata al modello dei vicini Stati Uniti d'America.
La capitale fu posta a Città del Guatemala, quindi dal 1934 a San Salvador. Tra il 1838 ed il 1840 la Federazione, a causa di una guerra civile interna, si disgregò. Il primo Stato a separarsi fu l'Honduras che lasciò la Federazione il 5 novembre 1838. In meno di due anni quattro Stati su cinque dichiararono l'indipendenza. La Federazione cessò ufficialmente solo nel febbraio del 1841, quando El Salvador proclamò a sua volta la costituzione di una propria repubblica indipendente.
Alla Celebrazione hanno preso parte solo quattro dei cinque paesi centroamericani che al momento mantengono ottime relazioni con la Santa Sede. Hanno presenziato la Cerimonia, accompagnata da una Celebrazione Eucaristica presieduta da Fr. Augustín Hernández Vidales, OFM gli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede del: Costa Rica, S. E. Federico Zamora Cordero, del Guatemala S. E. Alfredo Vásquez Rivera, dell’Honduras S. E. Reniery Augusto Jiménez Dubó e l’Ambasciatore di El Salvador S. E. Mme Julieta Anabella Machuca y Machuca.
All’evento erano presenti numerosi membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, giornalisti e amici dei paesi centroamericani.
Carlo Marino
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venerdì 6 settembre 2024
Trenta anni di relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Macedonia del Nord
Il giorno 5 settembre la Repubblica di Macedonia del Nord presso la Santa Sede ha celebrato il trentesimo anniversario delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede e gli otto anni della Canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta.
L'evento seguito da amici della Macedonia del Nord e da membri del corpo diplomatico presso la Santa Sede è stato oeganizzato da S.E. Marija Efremova, Ambasciatore della Macedonia del Nord in Vaticano.
Nel suo discorso l'Ambasciatore Efremova ha detto«La Santa Madre Teresa di Calcutta è senz'altro una delle Sante più venerate dei nostri giorni. Ci sono da ricordare due periodi della vita di Madre Teresa. Il primo trascorso a Skopje, capitale della Macedonia del Nord, che custodisce la sua infanzia e fanciullezza: i primi anni di vita, i genitori, la famiglia e gli spensierati anni della scuola con le amiche tutte giovani della sua età.
Il secondo periodo, da quando Agnese lascia i suoi affetti e comincia il suo cammino accompagnata dalla forza nell’amore e nella fede del Creatore che la porta da Skopje a Zagabria e da li tra l’Irlanda a Calcutta, da diventare per la nostra epoca un esempio affascinante di Santa, di una vita spesa per il bene dei più poveri.
Le radici spirituali dell'impegno di carità della piccola ed eroica suora dal sari bordato d'azzurro – come scrive il cardinale Comastri nel suo libro “Una goccia d'acqua pulita”- provengono dalla nostra terra. Nata è cresciuta a Skopje, capitale dell'odierna Macedonia del Nord, visse tutta la sua esistenza all'insegna della preghiera e dell'amore per il dono di povertà interiore. Madre Teresa, suora cattolica e santa, di famiglia albanese, con un cuore totalmente di Gesù appartiene oggi e per sempre al mondo intero.
Noi suoi concittadini siamo grati e orgogliosi di Lei e della sua opera. Siamo particolarmente affascinati della grandezza della nostra Santa e celebrandola, attraverso il suo esempio desideriamo mettere in luce il coraggio, i sacrifici e l'alta preparazione di tante altre persone, sopratutto le donne e i giovani. Oggi siamo testimoni della progressiva attuazione nella misura in cui i tempi maturano e le persone sempre di più imparano dal insegnamento della nostra Santa, di offrire adeguati contributi nella carità, l’educazione, spiritualità, promozione della pace e del dialogo».
Un concerto, eseguito da Jeta Starova Mehmeti e da Ermal Mehmeti, composto da antichi canti macedoni, albanesi e di musica spirituale è stato eseguito per gli ospiti presso il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo in Roma.
Carlo Marino
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venerdì 14 giugno 2024
Il Papa ha ricevuto in udienza il Presidente di Capoverde ed è partito per il G7
Oggi, 14 giugno 2024, Papa Francesco ha ricevuto il Presidente di Capo Verde José Maria Pereira Neves, presidente dal novembre 2021.
L’incontro è cominciato alle 7,55.
Il Papa ha donato al Presidente una
scultura in bronzo raffigurante una colomba, con la scritta “Siate messaggeri di pace”, i volumi dei documenti papali, il Messaggio per la Pace di quest’anno, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV.
Il Presidente ha donato al Papa
due volumi sulla storia recente e la stampa capoverdiane e un arazzo colorato tipico del paese.
Successivamente il Papa è partito in elicottero per Borgo Egnazia dove si sta tenendo il G7 a presidenza italiana.
Il Papa avrà incontri bilaterali con il Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva, con il Presidente della Repubblica Ucraina Volodymir Zelensky, con il Premier canadese Trudeau, con il Presidente della Repubblica francese Macron, con il Presidente della Repubblica Turca Recep Tayyip Erdogan, con il Presidente del Brasile Lula, con il Primo Ministro dell’India Modi, con il Presidente del Kenya Ruto e con il Presidente della Repubblica di Algeria Tebboune.
CarloMarino
#diplomaticcorrespondent
mercoledì 12 giugno 2024
Celebrata a Roma la Festa Nazionale Russa
Si è celebrata oggi, 12 giugno 2024, presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia e San Marino, nella villa di via Gaeta dove la diplomazia russa opera da oltre centoventi anni, la Festa Nazionale della Russia alla presenza di S.E. l’Ambasciatore Alexey Paramonov .
Di fronte a numerosi membri del corpo diplomatico di Stati amici, di responsabili di organizzazioni internazionali accreditate a Roma, di responsabili di missioni estere russe ( come l’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede), di rappresentanti del mondo politico, imprenditoriale, scientifico e culturale ( tra gli altri era presente Moni Ovadia), di giornalisti e blogger russi e italiani, l’Ambasciatore Paramonov ha espresso la convinzione che "niente e nessuno possa spingere la Russia fuori dall’arena internazionale e deprivarla della posizione che occupa di diritto in Europa e nel mondo".
L’Ambasciatore ha ricordato, tra l’altro, che il 6 giugno è stato commemorato in tutto l’immenso mondo russo il duecentoventesimo anniversario della nascita (1799) del sommo poeta Aleksandr Sergeevič Puškin, fondatore della lingua letteraria russa contemporanea e che la Russia si fonda su uno stato millenario con profondi legami culturali sia con l’Europa che con il mondo asiatico.
CarloMarino
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venerdì 7 giugno 2024
Papa Francesco prega per la pace con i diplomatici e i religiosi
Alle 18:00 del 7 giugno 2024 Papa Francesco ha presieduto il Momento di preghiera nel decennale dell’“Invocazione per la Pace” in Terra Santa. Si è trattato di un forte atto sia religioso che diplomatico in un momento in cui la pace nel mondo è sempre più in pericolo.
Di fronte a oltre due decine di cardinali, ai rappresentanti del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, tra i quali gli ambasciatori palestinese, israeliano, ucraino e della Federazione Russa, al Rabbino Alberto Funaro e all’Imam della Grande Moschea di Roma
Abdallah Redouane, nel suo discorso il Papa ha invocato Dio dicendo che è “ospitale, compassionevole e misericordoso”.
Per Papa Francesco è assurdo illudersi “che la guerra possa risolvere i problemi”, piuttosto, ha detto il Papa, “dobbiamo essere critici e vigilanti verso un’ideologia oggi purtroppo dominante, secondo cui il conflitto, la violenza e le fratture fanno parte del funzionamento normale di una società”. In gioco ci sono sempre “lotte di potere tra i diversi gruppi sociali”, “interessi economici di parte”, “equilibrismi politici internazionali che mirano a una pace apparente, fuggendo dai problemi reali”.
Il Papa ha salutato insieme nei pressi dell’ulivo, simbolo per eccellenza di pace, piantato a suo tempo con Peres e Abbas, gli ambasciatori israeliano e palestinese e rappresentanti comunità ebraica e islamica.
CarloMarino
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