Nel corso della sua esistenza,
l'euro è diventato un emblema positivo dell'unità, dell'integrazione e della
forza economica dell'Europa, e del suo status a livello globale, convertendosi
in un canale per la diffusione dei valori europei di democrazia, libero mercato
e cooperazione internazionale.
Nonostante le dimensioni
economiche della zona euro e la sua influenza sul commercio mondiale, l'euro si
trova in una posizione di netta inferiorità rispetto al dollaro statunitense in
termini di utilizzo come valuta di riserva internazionale e valuta di
fatturazione, nonché per quanto riguarda la percentuale di operazioni di cambio
internazionali e titoli di debito, mentre si trova quasi alla pari con il
dollaro in relazione alla percentuale di pagamenti internazionali. L'euro resta
la seconda valuta più importante nel sistema monetario internazionale.
La natura irreversibile della
moneta unica ha messo in evidenza che l'euro non è soltanto un progetto
monetario ma anche politico.
Il rafforzamento del ruolo
internazionale dell'euro potrebbe contribuire all'autonomia strategica dell'Unione
e a rafforzarla. Azioni volte sia alla definizione che all'attuazione di misure
politiche che promuovano il ruolo internazionale dell'euro e favoriscano i
cambiamenti determinati dai mercati in tale direzione, possono consolidare al
contempo il funzionamento e la coesione della zona euro internamente e
promuovere il conseguimento di importanti obiettivi in materia di clima e di
sostenibilità.
Il Vertice europeo dell'11
dicembre 2020 chiese all'Eurogruppo di elaborare un piano di lavoro graduale e
con scadenze precise per tutti gli aspetti ancora in sospeso, necessari per
completare l'unione bancaria che non possiede ancora un regime di assicurazione
dei depositi e un meccanismo che garantisca la fornitura di liquidità a una
banca in risoluzione. Il completamento dell'unione bancaria, in particolare
l'istituzione di un sistema ben congegnato che garantisca e protegga i depositi
bancari nell'UE, e l'elaborazione di un meccanismo di gestione delle banche in
dissesto, possono rafforzare il ruolo internazionale dell'euro.
Un ruolo più prominente
dell'euro a livello internazionale potrebbe rafforzare la resilienza del
sistema finanziario internazionale, offrendo una maggiore scelta ai
partecipanti al mercato in tutto il mondo e rendendo l'economia internazionale
meno vulnerabile agli shock dovuti alla forte dipendenza di molti settori da
un'unica valuta. La promozione del ruolo internazionale dell'euro potrebbe
diventare un fattore cruciale per creare le basi per la rivitalizzazione del
sistema monetario internazionale, che continua a fare affidamento su un numero
limitato di valute, rendendolo più equilibrato e sostenibile.
Il rafforzamento del ruolo
internazionale dell'euro a livello di valuta internazionale di riserva e di
fatturazione e del suo utilizzo nei mercati dei cambi, del debito
internazionale e dei prestiti può generare benefici sia a breve che a lungo
termine. Ciò comporta altresì rischi e responsabilità che devono essere presi
in considerazione nel processo di integrazione delle forze di mercato con le
misure politiche. In particolare, un rafforzamento dello status di valuta internazionale
dell'euro può aumentare l'uso dell'euro come valuta di riserva, fornire un
privilegio esorbitante e abbassare i costi di finanziamento esterno e di
transazione per i cambi di valuta, nonché ridurre i costi e i rischi sostenuti
dalle imprese e dalle famiglie europee. Un euro più forte a livello
internazionale creerà gradualmente mercati finanziari europei più profondi,
liquidi e integrati, rendendoli meno vulnerabili agli shock dei tassi di
cambio, il che garantirebbe un accesso più affidabile ai finanziamenti per le
imprese e i governi europei. Un rafforzamento dello status di valuta
internazionale dell'euro potrebbe, inoltre, rafforzare l'autonomia della
politica monetaria, rafforzarne la trasmissione globale e rendere la politica
monetaria dell'UE meno dipendente dalle esternalità economiche e finanziarie,
nonché migliorare la liquidità del sistema monetario, riducendo i costi
commerciali e migliorando l'efficienza del mercato e la resilienza della zona
euro agli shock finanziari, il che a sua volta contribuirebbe alla stabilità
monetaria e finanziaria dell'UE, oltre a fornire un agevole adeguamento degli
squilibri macroeconomici. L'UE, con un euro forte a livello internazionale,
potrebbe meglio definire la propria posizione politica indipendentemente dagli
sviluppi globali. Tuttavia, alcuni studi
evidenziano che un ruolo internazionale più forte di una valuta potrebbe
portare a perdite di signoraggio, sopravvalutazione valutaria, maggiore
volatilità dei flussi di capitale in periodi di tensione globale e maggiori
responsabilità internazionali. Si evidenzia, quindi, la necessità di politiche strutturali in
materia economica, di bilancio e di produttività, in grado di favorire la
crescita e che siano sostenibili, eque e solide, sia a livello dell'UE che
degli Stati membri, e si basino su un impegno in favore di norme fiscali
credibili per mantenere la stabilità e integrità dell'euro. A tale proposito, va
menzionato il piano delineato nel pacchetto per la ripresa Next Generation EU
volto a utilizzare uno stimolo di bilancio, in particolare l'assunzione di
prestiti obbligazionari per 750 miliardi di EUR provenienti dai mercati dei
capitali per finanziare la ripresa dalla pandemia di COVID-19 e sostenere la
transizione verde e digitale. Il fondo per la ripresa e la resilienza Next
Generation EU può migliorare il funzionamento del mercato del debito sovrano,
attualmente frammentato, agevolare il completamento dell'unione bancaria e
sostenere i progressi verso l'unione dei mercati dei capitali.
Carlo Marino
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